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Casa, tempio di liturgie private

Nel progetto Àlfa si svela il confine sottile tra uomo e natura

Di paglia, di legno, meglio di mattoni.
Nel vocabolario infantile casa significa protezione: dagli agenti atmosferici, dagli estranei, da qualunque cosa possa minacciare il benessere delle persone che vi abitano. E anche da adulti, la casa è il guscio del quale ci si può fidare, il rifugio dove, senza avvertire il bisogno di andare altrove, si sta bene, circondati dal proprio mondo di affetti.

La casa è altresì luogo poetico, del fare e della cura, per il cuscino, per la pianta, per il piccolo felino che silenzioso si aggira fra superfici di ogni misura, materia e forma, orizzontali e verticali, e che offrono ai sensi infinite percezioni. È quindi anche luogo estetico, dal greco antico αἴσθησις (aísthesis) «percepire attraverso la mediazione del senso».

Tappeti, arredi, quadri, ricordi di viaggi, memorie di famiglia, definiscono un tempio dove ogni giorno si compie una liturgia privata.

Ogni casa trova il proprio ritmo nel tempo, un tempo che si lascia indovinare dalla presenza di ciò che introduciamo e che diventa come la pagina di un racconto, l’anello di accrescimento di un tronco d’albero.

Per definizione è elemento antropico e come tale ci mette in relazione, attraverso il confine di un muro, con l’ambiente che ci è intorno. E se tutti i muri fossero fatti di materie anche naturali, il confine tra fuori e dentro, tra naturale ed artificiale, diventerebbe più sottile e l’uomo si riavvicinerebbe alla natura.

È questo il pensiero che ha ispirato «Àlfa, la casa possibile» progetto che Paola Lenti ha presentato in occasione dell’edizione 2024 della Milano Design Week sorprendendo il pubblico con un sottile esercizio architettonico e di interni che risponde in ultima analisi ad una precisa scelta etica.

Un progetto che è il frutto di un pensiero positivo e di una buona dose di volontà, elementi indispensabili per dare inizio a pratiche nuove e migliorative.

DENTRO LE STANZE DI ÀLFA
Director Maurizio Natta
Filmed by Fabrizio Polla Mattiot
Soundtrack Universal Music Publishing Ricordi srl

ph. © Maurizio Natta

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